ROMA. La Procura di Roma ha iscritto cinque persone nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla scomparsa e sulla morte di Giulio Regeni. Sono ufficiali appartenenti al dipartimento Sicurezza nazionale (servizi segreti civili) e all’ufficio dell’investigazione giudiziaria del Cairo (polizia investigativa). Nei loro confronti il procuratore capo Giuseppe Pignatone e il sostituto Sergio Colaiocco contestano il reato di concorso in sequestro di persona.
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Dall’attività di indagine svolta nei mesi scorsi dal Ros e dallo Sco è emerso come abbiano avuto un ruolo nel sequestro del ricercatore italiano, trovato privo di vita il 3 febbraio del 2016, vertici e funzionari dei servizi segreti egiziani. In particolare il generale Sabir Tareq, i colonnelli Usham Helmy e Ather Kamal e il maggiore Magdi Sharif. Tra i profili emersi anche quello dell’agente Mhamoud Najem.
Il ministro dell’Interno Salvini ha commentato così la notizia dell’iscrizione dei vertici egiziani nel registro degli indagati: “Aspetto i nomi e i cognomi dei colpevoli, tre anni mi sembrano sufficienti. Sono tre anni che aspettiamo – ha aggiunto – io voglio mantenere buoni rapporti con l’Egitto e farò di tutto per avere buoni rapporti economici, culturali, commerciali e sociali con un paese amico, però da italiano aspetto nomi e cognomi”.
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